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“Uganda is a fairy-tale. You climb up a railway instead of a beanstalk, and at the end there is a wonderful new world,” (Traduzione: “L’Uganda è una favola. Ti arrampichi su per una ferrovia, invece, che su una pianta di fagioli e alla fine si apre un nuovo mondo”) scriveva così il Sir. Winston Churchill nel 1908 nel proprio racconto “My African Journey” dopo la visita dell’allora colonia britannica e che era solito definire “la perla d’Africa”. Sebbene l’Uganda non abbia sofferto una dominazione coloniale così pervasiva come in altri Stati confinanti, non essendo mai stato consentito l’acquisto della piena proprietà da parte dei soggetti non africani, la consapevolezza di essere una nazione indipendente è stata raggiunta nel 1962 con l’elezione di Benedicto Kiwanuka del Partito Democratico come Primo Ministro. In quegli anni il Paese ha continuato a crescere come entità statale dotandosi di una Costituzione e divenendo una Repubblica Unitaria. Tuttavia, le lotte tra diverse tribù locali sono sfociate in un autoritarismo militare portando ad anni di violenti disordini interni. A partire dalla seconda metà degli anni’80 si è affermato il movimento di resistenza NRM “National Resistance Moviment” instauratosi alla guida del Paese attraverso il Consiglio Nazionale della Resistenza – NRC “National Resistance Council”, il quale ha di fatto assolto le vesti di Parlamento (unicamerale). Con l’intento di appianare le differenze e risolvere i conflitti tra etnie locali, progressivamente sono stati eliminati i partiti politici ed è stata introdotta una democrazia non partitica, con la conseguenza che oggi lo Stato si caratterizza da una forma parlamentare con un accentuato carattere presidenziale. Nella seconda metà degli anni 2000 il Governo ha siglato un accordo di pace con un gruppo di ribelli, i LRA - “Lord’s Resistance Army”. Tale circostanza ha comportato un netto miglioramento delle condizioni socioeconomiche dello Stato. Invero, la Repubblica dell’Uganda negli ultimi anni si è rivelata una delle economie con uno dei tassi di crescita più rapidi dell’intero continente africano.
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